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Ponzio Pilato - Roger Caillois

Una lettura breve però densa, densissima, e soprattutto universale, perché riguarda l'umanità, al di là della fede.

Roger Caillois rappresenta la complessità delle ultime ventiquattro ore di Ponzio Pilato, le sue facce e i suoi spigoli che l'hanno condotto a scegliere, o forse a sciogliere un nodo di intersezione di religione, politica, filosofia, etica e morale. Perché, per quanto alla fine Pilato si trovi a prendere una decisione tra due all'apparenza semplici opzioni (salvare o non salvare la vita a Gesù Cristo), ciò che lo conduce alla sua soluzione è l'esatto contrario del binarismo a cui alcune, molte persone si affidano in maniera istantanea, schierandosi da una parte o dall'altra senza riflettere, abbracciare e accettare la totalità della realtà. Per far proprio questo, Callois l'intellettuale sociologo e antropologo nonché esperto di miti, ricorre come strumento di analisi e previsione alla matematica.

“Marduk voleva mostrare come tutto fosse concatenato fino al minimo particolare e come la moltitudine infinita degli accadimenti potesse trovarsi implicitamente contenuta in un germe impercettibile: la scelta della via da seguire a un bivio decisivo. Ma chi poteva antivedere prima del tempo quale delle biforcazioni era la decisiva?” – Pag. 54

Attraverso il personaggio di Marduk, il teologo presentato anche appunto come matematico, Caillois descrive l'effetto farfalla di una singola scelta a distanza di cento, mille e duemila anni. Il capitolo dedicato al caldeo è il cuore dell'opera, che batte e si contrae come una teoria matematica, costruita a partendo da qualche assioma da cui sono derivati poi lemmi, congetture e teoremi, montati e rismontati, che arrivano a immaginare i problemi e le battaglie del tempo presente. Tuttavia, quasi ad affermare la distanza irrisolta tra la teoria e la pratica, l'arbitrio rimane a Ponzio Pilato. Quanto libero? A voi valutarlo.

Dal municipio alla patria italiana - Carlo Bazzani

Il corposo saggio “Dal municipio alla patria italiana. Lotte e culture politiche a Brescia (1792-1802)” – edito da Franco Angeli – è frutto di una profonda rielaborazione, durata alcuni anni, della tesi di dottorato dell’autore, Carlo Bazzani.

Il periodo analizzato decorre dal 1792 – anno in cui con la presa del palazzo delle Tuileries da parte dei sanculotti e giacobini si assiste alla caduta della monarchia ed all’avvio della fase repubblicana della rivoluzione francese – al 1802, data in cui si proclama ufficialmente la Repubblica italiana. Il lavoro riporta le numerosissime fonti d’archivio consultate, che vanno da Parigi a Londra, dalla Città del Vaticano a Vienna, senza ovviamente trascurare quelle più prossime degli Archivi di Stato e diocesani.

Gli attori che si affacciano sul palcoscenico della storia sono molteplici: veneziani, austriaci, francesi, l’aristocrazia bresciana e il popolo delle valli, ognuno dei quali portatore di precisi interessi del tutto contrapposti.

«Grazie a un minuzioso spoglio archivistico, che ha tenuto conto di documentazione pubblica e privata, si è ricostruito il dissenso nei confronti della Repubblica di Venezia, mettendo in luce le vite parallele di uomini che si ritrovarono in un crocevia generazionale in ebollizione. Costoro, oltre a volere indipendenza e libertà dai propri genitori, reclamavano dignità pubblica, che lo Stato veneziano – avvertito come un corpo estraneo – non era in grado di assicurare. Così, i clan familiari, che prepotentemente volevano sostituirsi al governo della Serenissima, preoccupandosi soprattutto di arricchire il proprio patrimonio; così gli esclusi e i dimenticati, vale a dire chi, pur ritenendosi degno, non veniva riconosciuto per i suoi meriti, affogando nell’abisso dell’anonimato. Figure alquanto diverse, ma che si sentivano accomunate dalla volontà di scardinare il giogo di potere, affrancandosi dal leone marciano e da quella classe dirigente locale che non finiva di dimostrare tutta la sua pavidità.» (Carlo Bazzani, op. cit., p. 15)

Trovate qui la recensione completa di Brescia si legge: https://www.bresciasilegge.it/dal-municipio-alla-patria-carlo-bazzani/

Via col vento - Margaret Mitchell

Un libro che può spaventare, se si pensa alla lunghezza del film, ma è un libro ben scritto lento e fedele, che ti tiene compagnia per tutta l'estate con le sue atmosfere posate e ben ambientate. Le storie, che girano intorno alla storia d'amore protagonista del libro, sono un po' dure (la schiavitù, la guerra, la povertà) ma sono purtroppo il ritratto di un tempo che è realmente esistito, e questo romanzo, seppur non troppo fedele alla dura realtà, ne è una buona rappresentazione. Mi ha fatto compagnia per parecchio tempo e mi ha fatto piacere gustarmi con lentezza la storia narrata. Per chi ama i classi è un libro da affrontare.

Ikigai - Bettina Lemke

Un libro interessante, si legge velocemente. Indispensabile se si vuole comprendere il vero significato di questo termine oggi troppo abusato.

Burraco - Maria Teresa Scorzoni

Il libro punta soprattutto sul gioco a 4, ma ho trovato utili indicazioni anche sul gioco a 2. Indicazioni che mi sono tornate molto molto utili, quindi la lettura di questo testo non è assolutamente una perdita di tempo per chi vuole migliorare nel gioco.

Dopo la terza media - Osvaldo Poli

Molto utile, più di quanto possa sembrare, comprende un test con centinaia di domande che, tramite una tabella per l'interpretazione, aiuta a identificare l'area di maggior interesse per una indicazione utile nella scelta della scuola da visitare per un eventuale open day.

Delitto tra le pagine - Miranda James

Giallo per amanti dei libri, dei gatti e non solo: semplice e collaudato...
Ora aspettiamo il secondo libro con Diesel e il suo padrone bibliotecario, bravi investigatori che appassionano e rilassano con una trama davvero piacevole e godibile per momenti di lettura imperdibili.

Poema a fumetti - Dino Buzzati

Il primo graphic novel della letteratura italiana (1969) è una rivisitazione del mito di Orfeo in chiave pop-onirica-surreale, con reminiscenze dantesche.

Sorprende per modernità, inventiva, sperimentazione, con illustrazioni bellissime (giudicate all'epoca scandalose per il loro erotismo, che accompagna una profonda malinconia).

Non dimentichiamo che Buzzati era anche pittore. Si vede eccome!
E poi ci mette termini come: falansteri, cengia, apicco, fiacre, neghittosa, melusine, pertugi, caliginosi! ❤️

I romanzo si chiude così:
"E sul deserto del Kalahari le turrite/
nubi dell'eternità passavano lentamente". ❤️

Radici - Alex Haley

Un libro lungo certo, ma avvincente, che ci spinge, passo dopo passo, a sollevare la tenda polverosa del passato e guardare oltre il pulviscolo, per cogliere tutta l'intensità rinchiusa in certi eventi dimenticati o driblati perchè scomodi. Un storia vera, dove il dolore e l'ingiustizia segnano per sempre un uomo ma non lo piegano.
Lo stile è piacevolmente narrativo- descrittivo, non richiede sforzi intelletual/psicologici ma solo il silenzio dell'ascolto interiore.
Da leggere.