Ponzio Pilato - Roger Caillois
Una lettura breve però densa, densissima, e soprattutto universale, perché riguarda l'umanità, al di là della fede.
Roger Caillois rappresenta la complessità delle ultime ventiquattro ore di Ponzio Pilato, le sue facce e i suoi spigoli che l'hanno condotto a scegliere, o forse a sciogliere un nodo di intersezione di religione, politica, filosofia, etica e morale. Perché, per quanto alla fine Pilato si trovi a prendere una decisione tra due all'apparenza semplici opzioni (salvare o non salvare la vita a Gesù Cristo), ciò che lo conduce alla sua soluzione è l'esatto contrario del binarismo a cui alcune, molte persone si affidano in maniera istantanea, schierandosi da una parte o dall'altra senza riflettere, abbracciare e accettare la totalità della realtà. Per far proprio questo, Callois l'intellettuale sociologo e antropologo nonché esperto di miti, ricorre come strumento di analisi e previsione alla matematica.
“Marduk voleva mostrare come tutto fosse concatenato fino al minimo particolare e come la moltitudine infinita degli accadimenti potesse trovarsi implicitamente contenuta in un germe impercettibile: la scelta della via da seguire a un bivio decisivo. Ma chi poteva antivedere prima del tempo quale delle biforcazioni era la decisiva?” – Pag. 54
Attraverso il personaggio di Marduk, il teologo presentato anche appunto come matematico, Caillois descrive l'effetto farfalla di una singola scelta a distanza di cento, mille e duemila anni. Il capitolo dedicato al caldeo è il cuore dell'opera, che batte e si contrae come una teoria matematica, costruita a partendo da qualche assioma da cui sono derivati poi lemmi, congetture e teoremi, montati e rismontati, che arrivano a immaginare i problemi e le battaglie del tempo presente. Tuttavia, quasi ad affermare la distanza irrisolta tra la teoria e la pratica, l'arbitrio rimane a Ponzio Pilato. Quanto libero? A voi valutarlo.