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Found 938 documents.

La camera azzurra
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Modern linguistic material

Simenon, Georges <1903-1989>

La camera azzurra / Georges Simenon ; traduzione di Marina Di Leo

Milano : Adelphi, copyr. 2003

Abstract: Sei così bello gli aveva detto un giorno Andrée che mi piacerebbe fare l'amore con te davanti a tutti.... Quella volta Tony aveva avuto un sorriso da maschio soddisfatto: perché era ancora soltanto un gioco, perché mai nessuna donna gli aveva dato più piacere di lei. Solo quando il marito di Andrée era morto in circostanze non del tutto chiare, e Tony aveva ricevuto da lei il primo di quei brevi, sinistri biglietti anonimi, solo allora aveva capito, e aveva cominciato ad avere paura. Ancora una volta, nel suo stile asciutto e rapido Simenon racconta la storia di una passione divorante e assoluta, che non indietreggia nemmeno di fronte al crimine. Anzi, lo ripete.

La prigione
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Simenon, Georges <1903-1989>

La prigione / Georges Simenon ; traduzione di Simona Mambrini

Adelphi, 2024

Abstract: «Quanti mesi, quanti anni ci vogliono perché un bambino diventi un ragazzo, e un ragazzo un uomo?». Ad Alain Poitaud, direttore appena trentaduenne di un settimanale di enorme successo, bastano poche ore per smettere di essere l’uomo che è stato e «diventare un altro». Accade in una piovosa sera di ottobre, allorché, tornando a casa per cambiarsi in vista di una cena in compagnia della moglie Jacqueline e della piccola corte di cui è solito circondarsi, trova ad aspettarlo davanti al portone un ispettore della Polizia giudiziaria. Poco dopo, al Quai des Orfèvres, si sentirà dire che Jacqueline ha ucciso la sorella minore, Adrienne, con un colpo di pistola, chiudendosi poi in un mutismo assoluto. La stampa ci metterà poco a scoprire che con Adrienne, per parecchi anni, Alain è andato a letto regolarmente, e parlerà di «dramma della gelosia», ma lui – l’uomo cinico, superficiale, mondano, il donnaiolo incallito sempre pronto a fare dell’ironia – comincerà a chiedersi quale sia stato il vero motivo di quel gesto. E mentre la polizia conduce la sua indagine, si interrogherà su quella giovane donna accondiscendente e discreta (tanto che fin dall’inizio l’ha chiamata Micetta), che ha sposato quasi per gioco, che gli è sempre stata accanto senza chiedere niente – ma, soprattutto, in un crescendo di smarrimento e di angoscia, si interrogherà su se stesso.

Delitto impunito
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Simenon, Georges <1903-1989>

Delitto impunito / Georges Simenon ; traduzione di Simona Mambrini

Adelphi, 2023

Il signor Cardinaud
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Simenon, Georges <1903-1989>

Il signor Cardinaud / Georges Simenon ; traduzione di Sergio Arecco

Adelphi, 2020

Abstract: «Lui non aveva ancora quindici anni e già l'amava. Non come si ama una donna ma come si ama un essere inaccessibile. Come, al tempo della prima comunione, aveva amato la Madonna». Alla fine Hubert Cardinaud è riuscito a sposarla, quella Marthe «di cui tutti dicevano che si dava delle arie». Così com'è riuscito, lui, il figlio del cestaio, a diventare un distinto impiegato: uno che la domenica, all'uscita della messa, scambia saluti compunti e soddisfatti con i conoscenti e poi, dopo essersi fermato in pasticceria a comprare un dolce, torna a casa dove la moglie sta cuocendo l'arrosto con le patate. Una domenica, però, trova l'arrosto bruciato e la casa vuota - e gli crolla il mondo addosso. Non gli ci vorrà molto per scoprire che Marthe se n'è andata con un poco di buono, e che tutti in città lo sanno, e lo compatiscono, e pensano che sia un uomo «finito, annientato». E invece no. Hubert decide di ritrovare Marthe, a ogni costo, di bere «il calice fino alla feccia». Simile a «una formica ostinata che segue ostinatamente la sua strada, il suo destino, e che, ogni volta che il carico le sfugge, lo afferra di nuovo, pur essendo quel carico più grosso di lei», andrà a cercare Marthe, perché il suo posto è lì, «accanto a lui e ai bambini», e perché confida «nel trionfo del bene sul male, nella supremazia dell'ordine sul disordine» - «nell'inevitabile, fatale armonia». Con la consueta acutezza psicologica, e una sorta di ammirata partecipazione, Simenon ci racconta di un amore eroico, capace di non indietreggiare di fronte al tradimento e alla vergogna.

L'orsacchiotto
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Simenon, Georges <1903-1989>

L'orsacchiotto / Georges Simenon ; traduzione di Laura Frausin Guarino

Adelphi, 2023

Abstract: Un uomo appagato, il professor Jean Cha­bot: ginecologo di fama, comproprietario di una clinica e responsabile della Materni­tà di Port-­Royal, un appartamento di dodi­ci stanze al Bois de Boulogne, una moglie, tre figli e una segretaria­ amante che si è assunta il compito di «evitargli ogni mini­ma seccatura». Tra le seccature da cui lo ha sbarazzato c’è stata anche la giovanissima inserviente della clinica che lui aveva pre­so una notte, mentre era semiaddormen­tata, e che gli era parsa «qualcosa di tenero e commovente come un orsacchiotto nel letto di un bambino». Nell’apprendere che era stata licenziata, però, Chabot non aveva reagito: in fondo, con lei aveva passato solo poche ore. Né era sembrato particolarmen­te scosso dalla notizia che l’avevano ripe­scata nella Senna. E che era incinta. Ep­pure, nella liscia, smaltata superficie della sua sicurezza cominciano ad aprirsi delle crepe, e lui ha come l’impressione che al centro della sua vita si sia spalancato un vuoto. Per di più, da qualche settimana ve­de un giovane – il fidanzato del suo «orsacchiotto»? Un fratello? – lasciargli sotto il tergicristallo della macchina, senza na­scondersi, quasi a sfidarlo, dei biglietti in cui gli annuncia: «Ti ucciderò». Ma lui non ha paura di morire, anzi. Gli è perfino capitato diverse volte di «sfiorare sorriden­do il calcio della pistola» che teneva in un cassetto della scrivania e che da un certo momento in poi si è messo in tasca... An­cora una volta Simenon segue, come lui solo sa fare, il percorso di un uomo alla ri­cerca di una verità nascosta sotto le ma­schere che si è imposto – di quello, insom­ma, che Simenon stesso chiama «l’uomo nudo».

Gli altri
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Simenon, Georges <1903-1989>

Gli altri / Georges Simenon ; traduzione di Laura Frausin Guarino

Adelphi, 2023

Abstract: «Lo zio Antoine è morto martedì, vigilia di O­gnissanti, probabilmente intorno alle undici di sera. Quella stessa notte Colette ha tentato di buttarsi dalla finestra». Ha un incipit brusco e drammatico questo romanzo (scritto, caso più u­nico che raro nella vasta produzione di Simenon, in forma di diario), che ci immerge nell’atmosfe­ra soffocante di una città di provincia – universo angusto e abitudinario, con le sue rigide gerar­chie sociali, i suoi riti immutabili e, soprattutto, il peso schiacciante dello sguardo altrui sul desti­no degli individui. Attraverso il racconto dell’au­tore del diario, «un mediocre soddisfatto», e tuttavia capace di una visione lucida e disincan­tata della realtà, Simenon amplia l’orizzonte narrativo e mette in scena, come lui solo sa fare, la rappresentazione tragicomica della famiglia Huet, dilaniata da conflitti latenti e malcelati rancori, da rivalità e tradimenti. In attesa delle esequie dello zio, e soprattutto dell’apertura del testamento, verranno alla luce fragilità e solitudini, ambizioni e frustrazioni, meschinità e bas­sezze – ma anche, per una volta, virtù morali, e perfino eroismi.

Il piccolo libraio di Archangelsk
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Simenon, Georges <1903-1989>

Il piccolo libraio di Archangelsk / Georges Simenon ; traduzione di Massimo Romano

Adelphi, 2007

Abstract: Jonas non ce l'aveva con lei. Neanche adesso che se n'era andata. Sapeva che Gina non era cattiva. Anzi, era convinto che si sforzasse di essere una brava moglie. Gina era arrivata in casa sua come domestica; nella piccola libreria di libri d'occasione era entrata un giorno, ancheggiando e portandosi dietro un caldo odore di ascelle. Quando lui le aveva chiesto di sposarlo, sulle prime aveva rifiutato: Ma lo sa che genere di ragazza sono io? gli aveva chiesto. Sì, lo sapeva, come tutti in paese; ma voleva solo che lei fosse tranquilla. Ora lo aveva abbandonato, portandosi via l'unica cosa preziosa che lui possedesse, i suoi francobolli, e Jonas era stato colto da una vertigine. Per questo aveva cominciato a mentire. E per questo tutti, in paese, avevano cominciato a sospettare che fosse stato lui, il piccolo ebreo russo a cui nessuno era mai riuscito a dare del tu, a farla sparire.

Maigret e l'uomo solitario
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Simenon, Georges <1903-1989>

Maigret e l'uomo solitario / Georges Simenon ; traduzione di Simona Mambrini

Milano : Adelphi, 2011

Abstract: L'afa di agosto può essere insopportabile, soprattutto se associata a una vischiosa routine. Non stupisce allora che Maigret affronti quasi con sollievo il caso del morto senza nome - cioè il clochard che qualcuno ha freddato con tre colpi di pistola al petto in un edificio abbandonato nei pressi delle Halles, fra cumuli di oggetti inutili e inverosimili raccattati nei cassonetti. Il problema, appunto, è che l'uomo non ha documenti addosso, e che per di più non sembra un vero barbone: i lunghi capelli argentei, così come i baffi e la barbetta alla Richelieu, rivelano le cure sapienti di un barbiere, e le mani sono impeccabili. Lo si direbbe piuttosto un vecchio, nobile attore che reciti la parte di un barbone. Non solo: il Marchese - così veniva chiamato nel quartiere - non si degnava di rivolgere la parola a nessuno, e neppure beveva. Davvero strano. Il commissario detesta non capire, e questa volta veramente non capisce. Il che lo rende nervoso e intrattabile. Ma l'irritazione si trasformerà in ansia non appena scoprirà che il Marchese, vent'anni prima, era un restauratore di mobili antichi con bottega in rue Lepic, e che aveva una moglie e una figlia. Che cosa può spingere un bell'uomo in gamba, stimato e amato, a sparire nel nulla due giorni prima di Natale senza lasciare neppure un biglietto di addio? Che cosa può provocare un così radicale passage de la ligne? Chiunque sia l'assassino non ha fatto i conti con Maigret, e con il suo ossessivo accanimento...

Colpo di luna
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Simenon, Georges <1903-1989>

Colpo di luna / Georges Simenon ; traduzione di Marina Di Leo

Milano : Adelphi, copyr. 2004

Abstract: Joseph Timar ha lasciato La Rochelle pieno di entusiasmo e spavalderia e quando ha fatto il suo ingresso al Central, l'unico albergo di Libreville, mentre il boy gli serviva un whisky nel caffè dalle pareti adorne di maschere africane, si è sentito un vero colono. Poi c'è stata la prima notte, piena di fruscii, di rumori indefinibili, tutto un brulicare di animali sconosciuti. Al risveglio l'ha vista sulla porta, che esaminava il suo corpo di adolescente con uno sguardo carico di una sensualità intenerita, quasi materna. Da quella mattina è diventato l'amante di Adèle, la proprietaria del Central.

Le signorine di Concarneau
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Simenon, Georges <1903-1989>

Le signorine di Concarneau / Georges Simenon ; traduzione di Laura Frausin Guarino

Adelphi, 2013

Abstract: Da quando è nato, Jules Guérec - quarant'anni, celibe, proprietario di due pescherecci - è sempre vissuto nella casa adiacente all'emporio che la sua famiglia gestisce da generazioni, in quello stesso odore di catrame, cordami, caffè, cannella e acquavite, insieme alle sue sorelle, che lo accudiscono con una sollecitudine affettuosa, occhiuta e possessiva. A loro Guérec deve rendere conto di come spende ogni centesimo, e persino quando gli capita di andare a Quimper, e di non resistere alla tentazione di tornare in quella certa strada che le tre signorine arrivate da Parigi percorrono in su e in giù con il loro passo strascicato, gettando agli uomini sguardi provocanti, è angosciato all'idea di come giustificare quei cinquanta franchi mancanti. Sono loro, le sorelle, a sorvegliare tutto, a provvedere a tutto. Anche quella volta che lui, a trent'anni, ha messa incinta una ragazzetta, è stata Céline che delle due è la più penetrante e la più spiccia, e che afferma di conoscere il fratello come fosse un figlio suo - a prendere in mano la situazione. Una notte, però, accade qualcosa - un evento insieme tragico e grottesco - che forse spingerà Guérec a tentare di sottrarsi all'affetto avvolgente e dispotico delle sorelle. Ma ne sarà capace?

Il sospettato
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Simenon, Georges <1903-1989>

Il sospettato / Georges Simenon ; traduzione di Marina Karam

Adelphi, 2019

Abstract: Quando Pierre Chave, in una notte di pioggia scrosciante, attraversa illegalmente la frontiera tra il Belgio e la Francia (dov'è ricercato per diserzione), non ignora che la sua sarà una corsa contro il tempo: per impedire che una bomba scoppi in una fabbrica di aerei, nella periferia di Parigi, facendo decine di vittime innocenti, deve a ogni costo riuscire a trovare Robert, il «ragazzino» infelice e bisognoso di affetto che, dopo averlo venerato come un maestro, si è sottratto alla sua influenza lasciandosi indurre a compiere un attentato. Pierre deve salvare gli operai della fabbrica - e deve salvare lo stesso Robert dal macchiarsi di una colpa orrenda. Perché, pur avendo strenuamente creduto nell'ideale anarchico, aborre la violenza e sa che il terrorismo come metodo di lotta politica è una strada senza uscita. Ma la sua è una missione quasi disperata: perché su di lui pesano non solo i sospetti della polizia, ma anche quelli dei suoi stessi compagni, convinti che sia stato lui a tradirli.

La casa sul canale
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Simenon, Georges <1903-1989>

La casa sul canale / Georges Simenon ; traduzione di Laura Frausin Guarino

Adelphi, 2005

Abstract: Rimasta orfana a sedici anni, Edmée arriva alle Irrigations, l'immensa proprietà dello zio materno a Neeroeteren, nella provincia belga del Limburgo: terre basse, con filari simmetrici di pioppi interrotti qua e là dalla macchia nera di un bosco di abeti; anche il cielo è basso e grigio, e in fondo, lungo i canali, scivolano lentamente le chiatte. Edmée è graziosa, minuta, pallida, quasi anemica e non parla una parola di fiammingo - ma ha una volontà di ferro, ed è abituata a farsi obbedire. Non ci vorrà molto perché entrambi i cugini si lascino ammaliare dal fascino acerbo, ambiguo, di quella creatura inquietante e dominatrice, così diversa da loro. E il dissidio tra i fratelli rivali non potrà che sfociare in tragedia.

La pazza di Maigret
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Simenon, Georges <1903-1989>

La pazza di Maigret / Georges Simenon ; traduzione di Valeria Fucci

Milano : Adelphi, 2011

L'amico d'infanzia di Maigret
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Simenon, Georges <1903-1989>

L'amico d'infanzia di Maigret / Georges Simenon ; traduzione di Marina Karam

Milano : Adelphi, 2011

Abstract: Ma che coincidenza: proprio in quella giornata di metà giugno, con l'aria tiepida che entra dalla finestra aperta insieme ai rumori di Parigi, e Maigret che, ipnotizzato da una mosca, non può fare a meno di ripensare a certi giorni lontani in cui una mosca che svolazzava attorno al suo banco diventava molto più importante della lezione del professore ebbene, proprio in quella pigra mattina inondata di sole si presenta al Quai un vecchio compagno di scuola. E non uno qualsiasi: Léon Florentin, il figlio del miglior pasticciere di Moulins, quello che aveva sempre le tasche piene di soldi, ed era sempre così sicuro di sé, così loquace. Quando entra nell'ufficio di Maigret, però, Florentin non sembra aver più tanta voglia di fare il pagliaccio: anzi, ha l'aria di uno che se la passa male. All'amico d'infanzia è venuto a chiedere aiuto: poche ore prima, infatti, la donna che lo manteneva da anni è stata uccisa con un colpo di pistola. Lui se ne stava acquattato nel guardaroba, dove andava a nascondersi ogniqualvolta uno dei visitatori abituali della donna arrivava all'improvviso. Una storia non meno squallida che inverosimile, pensa Maigret: che sarà non poco imbarazzato, nel corso di un'indagine aggrovigliata e fangosa, di aver a che fare con quell'ambiguo mascalzone, uno che non gli è mai piaciuto eppure continua a dargli del tu e che qualcosa, senza che lui neanche se ne renda conto, gli impedisce di sbattere subito in galera.

Annette e la signora bionda e altri racconti
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Simenon, Georges <1903-1989>

Annette e la signora bionda e altri racconti / Georges Simenon ; traduzione di Marina Di Leo

Adelphi, 2020

Abstract: «Se Chincholle non fosse stato girato di spalle, intento ad armeggiare con la serratura di ferro battuto di un vecchio cassettone, avrebbero visto che piangeva. E forse per un istante gli balenò l’idea di gettarsi in ginocchio e confessare: ”La verità è che c’è un cadavere nella dispensa. Non so chi sia. Però mi pare di aver riconosciu­to la barba del precedente inquilino... Non era olandese, lui, era ungherese... Aveva una bella moglie... Ha affittato la villa per tre mesi, ma sei settimane dopo ho ricevuto una lettera di di­sdetta da Roma”. «E ora che sarebbe successo? La polizia! E artico­li di cronaca sulla storia del cadavere nella di­spensa! Nessuno avrebbe più voluto affittare la villa del delitto!».

I sotterranei del Majestic
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Simenon, Georges <1903-1989>

I sotterranei del Majestic / Georges Simenon ; traduzione di Eliana Vicari Fabris

Adelphi, 1998

Abstract: Sembra una mattina come tutte le altre. Prosper Donge è al lavoro nella caffetteria dell'Hotel Majestic. Serio, infaticabile, un po' triste. Intorno a lui un dedalo di sotterranei, scale di servizio, porticine nascoste. Il formicaio dove si agita freneticamente il personale di un albergo di lusso. Ai piani superiori, sfarzo opulento e quiete maestosa. Mondi incomunicabili, si direbbe. Almeno sino a quando Prosper Donge non scopre nello spogliatoio del personale il corpo senza vita di una giovane donna. E' Mrs Clark, moglie di un facoltoso industriale di New York. Muovendosi con la consueta sagacia fra due mondi entrati improvvisamente e inspiegabilmente in collisione, Maigret risolverà uno dei casi più intricati della sua carriera.

Il ladro di Maigret
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Simenon, Georges <1903-1989>

Il ladro di Maigret / Georges Simenon ; traduzione di Elda Necchi

Milano : Adelphi, copyr. 2009

Abstract: Il tempo passa per tutti, ma non per Maigret. Lavora alla Polizia giudiziaria da trent'anni, la pensione non è lontana, e la signora Maigret sta persino prendendo lezioni di guida in modo che durante il fine settimana possano raggiungere più facilmente Meung-sur-Loire e la loro casa di campagna. Eppure il commissario non ha affatto perso la sua miracolosa capacità di prendersi a cuore ogni inchiesta come fosse la prima, di assorbire come una spugna l'atmosfera degli ambienti in cui indaga, e soprattutto di mettersi nella pelle degli altri. Persino del giovane pallido, dall'aria stanca e ansiosa, che prima lo alleggerisce del portafogli sull'autobus, poi gli rispedisce il maltolto, distintivo compreso, al Quai, e infine lo convince a seguirlo nel surreale appartamento in cui vive per mostrargli il cadavere della moglie Sophie, freddata la notte prima con un colpo di rivoltella alla testa. Fragile, tormentato, geniale, aspirante romanziere o forse sceneggiatore, François Ricain detto Francis si aggrappa a Maigret come a una zattera e lo trascina in un milieu di giovani intellettuali ambiziosi, squattrinati e ribelli, che si accompagnano a ragazze dai capelli cotonati e l'espressione imbronciata, passano le loro notti tra fumo e alcol e sembrano fregarsene di tutto e di tutti. Di rado qualcuno ha incuriosito Maigret quanto Francis. Con lui si mostra stranamente comprensivo, quasi indulgente. E c'è una ragione segreta: che avrebbe fatto lui se avesse avuto un figlio come Francis?

Le persiane verdi
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Simenon, Georges <1903-1989>

Le persiane verdi / Georges Simenon ; traduzione di Federica Di Lella e Maria Laura Vanorio

Adelphi, 2018

Abstract: Forse questo è il libro che i critici mi chiedono da tanto tempo e che ho sempre sperato di scrivere» azzarda Simenon, che ha terminato "Le persiane verdi" in una sorta di stato di grazia, all'indomani della nascita del secondo figlio. Ha tutte le ragioni di essere soddisfatto: è riuscito a scolpire una figura larger than life, Emile Maugin, celeberrimo attore giunto, a sessant'anni, all'apice del successo e della fama, che un giorno apprende di avere, al posto del ventricolo sinistro, «una specie di pera molle e avvizzita». «Maugin non è ispirato né a Raimu, né a Michel Simon, né a W.C. Fields, né a Charlie Chaplin» afferma risolutamente Simenon nell'Avvertenza. «E tuttavia, proprio a causa della loro grandezza, non è possibile creare un personaggio dello stesso calibro, che faccia lo stesso mestiere, senza prendere in prestito dall'uno o dall'altro certi tratti o certi tic». Ciò detto, taglia corto, «Maugin non è né il tale né il talaltro. È Maugin, punto e basta, ha pregi e difetti che appartengono solo a lui». Pregi e difetti alla misura del personaggio: dopo un'infanzia sordida, ha lottato, perduto, vinto, amato, desiderato, conquistato e posseduto tutto - donne, fama, denaro -, e coltiva la propria leggenda abbandonandosi a ogni eccesso. Prepotente, scorbutico, cinico (ma segretamente generoso), regna da tiranno su un piccolo mondo di sudditi devoti e trepidanti, fra cui la giovanissima e amorevole moglie, ma vive nella costante paura della morte e nella nostalgia dell'unica cosa che non ha mai conosciuto: la pace dell'anima - quella cosa tiepida e dolce a cui il suo desiderio attribuisce la forma di una casa con le persiane verdi. «Bevve il terzo bicchiere a occhi chiusi. Poi ne bevve un quarto e solo allora si eresse in tutta la sua altezza, spinse il petto in fuori, gonfiò le guance e tornò a essere quello che tutti erano abituati a vedere. «Si guardò attorno, osservando le facce che fluttuavano tra le nuvole di fumo, e contrasse le labbra in una smorfia, la sua famosa smorfia, feroce e patetica insieme, che alla fine produsse l'effetto desiderato, li fece ridere, come a teatro faceva ridere la platea, il tipico riso nervoso di chi per un attimo ha avuto paura. Non tralasciò nessuno dei particolari per i quali era famoso, nemmeno l'avarizia, e per accontentarli, per non deluderli, tirò fuori dalla tasca le monete una per volta, contandole e separandosene come a malincuore. «La lacrima che poco prima, quando aveva alzato la testa, gli tremolava sulle ciglia aveva fatto in tempo ad asciugarsi, e nessuno l'aveva vista».

L'assassino
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Simenon, Georges <1903-1989>

L'assassino / Georges Simenon ; traduzione di Raffaella Fontana

Adelphi, 2011

Abstract: Il primo martedì di gennaio il dottor Hans Kuperus lascia Sneek, il paesino della Frisia in cui vive, e si reca ad Amsterdam, come tutti i primi martedì del mese. Questa volta, però, non partecipa alla riunione dell'Associazione di Biologia, né va a pranzo dalla cognata. Compra una rivoltella, se la mette in tasca, riprende il treno, poi il traghetto che attraversa lo Zuydersee, poi un altro treno. Solo che, prima di arrivare a Sneek, il convoglio rallenta e si ferma. Allora il dottor Kuperus agisce quasi senza riflettere: scende e si avvia, camminando nella neve, verso il bungalow in riva al lago dove (come ha appreso da una lettera anonima) troverà la moglie in compagnia del suo amante. Tutto avviene molto rapidamente: quando i due escono, Kuperus li uccide e getta i corpi nel lago. Dopodiché, come ogni sera, raggiunge al caffè i membri dell'Accademia di Biliardo. Di quella istituzione, che accoglie tutti i notabili del luogo, Kuperus sogna da tempo di essere eletto presidente: ma forse ora potrà riuscirci, perché il presidente in carica (il conte Shutter, l'uomo più ricco del paese, quello che ha la casa più bella, la barca più bella, le donne più belle, anche sposate) giace in fondo al lago, decisamente morto. A casa, dopo, Hans Kuperus farà una cosa che aveva a lungo desiderato: si porterà a letto Neel, la florida domestica. Così comincia questo romanzo, in cui Simenon segue la discesa nell'abisso di uno dei suoi eroi più tipici: uno di quelli che osano passare la linea - e ne pagano il prezzo.

La prigione
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Simenon, Georges <1903-1989>

La prigione : romanzo / Georges Simenon ; traduzione di Elena Cantini

Milano : A. Mondadori, 1969

Abstract: «Quanti mesi, quanti anni ci vogliono perché un bambino diventi un ragazzo, e un ragazzo un uomo?». Ad Alain Poitaud, direttore appena trentaduenne di un settimanale di enorme successo, bastano poche ore per smettere di essere l’uomo che è stato e «diventare un altro». Accade in una piovosa sera di ottobre, allorché, tornando a casa per cambiarsi in vista di una cena in compagnia della moglie Jacqueline e della piccola corte di cui è solito circondarsi, trova ad aspettarlo davanti al portone un ispettore della Polizia giudiziaria. Poco dopo, al Quai des Orfèvres, si sentirà dire che Jacqueline ha ucciso la sorella minore, Adrienne, con un colpo di pistola, chiudendosi poi in un mutismo assoluto. La stampa ci metterà poco a scoprire che con Adrienne, per parecchi anni, Alain è andato a letto regolarmente, e parlerà di «dramma della gelosia», ma lui – l’uomo cinico, superficiale, mondano, il donnaiolo incallito sempre pronto a fare dell’ironia – comincerà a chiedersi quale sia stato il vero motivo di quel gesto. E mentre la polizia conduce la sua indagine, si interrogherà su quella giovane donna accondiscendente e discreta (tanto che fin dall’inizio l’ha chiamata Micetta), che ha sposato quasi per gioco, che gli è sempre stata accanto senza chiedere niente – ma, soprattutto, in un crescendo di smarrimento e di angoscia, si interrogherà su se stesso.