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Eneide
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Vergilius Maro, Publius <70 a.C.-19 a.C.>

Eneide / Virgilio ; traduzione di Luca Canali ; commento di Ettore Paratore adattato da Marco Beck ; introduzione di Ettore Paratore

Milano : A. Mondadori, 1991

Cemmo
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Murachelli, Felice <1912-1993>

Cemmo : storia di una pieve camuna ; Storia di Capo di Ponte e Pescarzo / Felice Murachelli

Gianico : Toroselle, stampa 1993

Abstract: Storia della pieve di san Siro a Cemmo ed excursus storico sul comune di Capodi Ponte e sue frazioni. L'autore e' nato a Cemmo nel 1912, curato a Cevo e poi parroco di Canè (Vione) e ancora Cevo

Le Metamorfosi di Ovidio
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Ovidius Naso, Publius <43 a.C.-18 d.C.>

Le Metamorfosi di Ovidio / [traduzione] Vittorio Sermonti

Rizzoli, 2014

Abstract: Che cos'hanno da dire all'uomo del ventunesimo secolo le storie di Narciso che si consuma nell'amore di sé, di Aracne ragnificata per la propria superbia, di Dafne trasformata in alloro per sottrarsi alle brame di Apollo, di Mirra innamorata di suo padre e Bìblide di suo fratello, di Progne e di Medea che, assetate di vendetta, si fanno assassine dei propri figli? Perché dovrebbero interessargli due alluvioni universali, una trentina di stupri e quasi altrettanti stupri mancati, più di un caso di transessualità, tre incesti e due tentati incesti, circa sedici fiumi innamorati, quattro isole e otto cani che cominciano con la lettera 'L'... per non dire delle centinaia di alberificazioni, uccellificazioni, pietrificazioni, stellificazioni che si tamponano, si abbinano, si contaminano, si mescolano, si inquinano senza pudore nelle Metamorfosi di Ovidio? Per rispondersi, l'uomo del ventunesimo secolo farà bene a sgranare gli occhi su questo libro e affacciarsi su una incredibile raffica di mutazioni, scandite da scarti di timbro, aritmie, modulazioni, tracciate talora da un'ironia micidiale, sull'orlo talora del gossip; dove però ad ogni passo può spalancarsi il crepaccio della tragedia. Se saprà riconoscersi nel delicato nonsenso di essere sempre chi è diventando continuamente un altro, e nel suo segreto bisogno di incantesimi e di mostri, si potrà permettere la libertà di perdersi fra gli esametri di questo libro, lasciandosi accompagnare dalla traduzione di Vittorio Sermonti.

Lettere a Lucilio
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Seneca, Lucius Annaeus <4 a.C.-65>

Lettere a Lucilio / Lucio Anneo Seneca ; testo latino e versione di Balbino Giuliano

Bologna : Zanichelli, stampa 1969

Lettere morali a Lucilio
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Seneca, Lucius Annaeus <4 a.C.-65>

Lettere morali a Lucilio / Seneca ; a cura di Fernando Solinas ; prefazione di Carlo Carena

Milano : Mondadori, 2007

Anfitrione
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Plautus, Titus Maccius <circa 250 a.C.-184 a.C.>

Anfitrione / Tito Maccio Plauto ; prefazione di Cesare Questa ; introduzione di Guido Paduano ; traduzione di Mario Scandola

4. ed

[Milano : Rizzoli], 2005

Abstract: Giove assume le sembianze di Anfitrione e giunge a Tebe accompagnato da Mercurio, che ha preso a sua volta le sembianze di Sosia, servo di Anfitrione. Alcmena, che pensa di avere accanto suo marito, lo accoglie nel talamo. Il vero Anfitrione arriva all'alba, mentre il falso se ne va. Si viene così a creare una situazione intricatissima in un girotondo vorticoso di veri e falsi Anfitrione-Sosia, in cui il vero Anfitrione comincia a nutrire seri dubbi sulla fedeltà della moglie. La commedia si conclude all'improvviso con la notizia che Alcmena ha partorito due gemelli, uno figlio di Giove e l'altro di Anfitrione.

Miles gloriosus
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Plautus, Titus Maccius <circa 250 a.C.-184 a.C.> - Plautus, Titus Maccius <circa 250 a.C.-184 a.C.>

Miles gloriosus ; Aulularia / Plauto ; introduzione di Niall W. Slater ; nota biografica di Cristina Borgia ; traduzione e note di Giovanna Faranda

Milano : A. Mondadori, 1999

Abstract: Poco sappiamo della vita di Plauto. Secondo Gellio, la passione che nutriva per il teatro e per l'organizzazione di spettacoli l'avrebbe portato addirittura alla rovina economica. La sua opera risale al periodo delle guerre puniche, negli anni in cui si va delineando l'imperialismo mediterraneo dell'Urbe, anche se Roma h sempre fortemente ancorata alle proprie radici culturali italiche, e nella capitale poco o nulla si avverte dell'influsso proveniente dal mondo ellenico che nei decenni a venire cambier`, e di molto, le tradizioni autoctone. Plauto scrive soprattutto per un pubblico popolare, e la sua comicit` h rapida e prepotente. Il Miles gloriosus e l'Aulularia sono due tra le piy famose commedie, e in esse ritroviamo quella vivacit` inventiva di situazioni comiche che caratterizza la migliore tradizione classica.

I fratelli
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Terentius Afer, Publius

I fratelli / Publio Terenzio Afro ; introduzione, traduzione e note di Dario Del Corno

28. ed.

BUR, 2018

Sommersi e sopravvissuti
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Montanari, Daniele <1949->

Sommersi e sopravvissuti : istituzioni nobiliari e potere nella Brescia veneta / Daniele Montanari ; con saggi di Maurizio Pegrari, Enrico Valseriati, Angelo Brumana

Torre d'Ercole, 2017

Il sonno delle piante
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Linné, Carl von <1707-1778>

Il sonno delle piante : 1755 / Carlo Linneo ; introduzione di Stefano Mancuso

Aboca, 2019

Abstract: Pubblicato per la prima volta a Uppsala nel 1755, il "Somnus plantarum" è uno scritto importante, ma poco conosciuto, del grande scienziato svedese Linneo, artefice del fondamentale sistema di classificazione delle piante, degli animali e dei minerali. Osservando la posizione assunta dalle foglie e dai rami di alcune piante durante la notte, Linneo ricavò alcune sorprendenti riflessioni, molto in anticipo sulla moderna scienza botanica. Linneo capì, infatti, che i movimenti notturni delle piante rispondono sempre a una legge generale del mondo vegetale. La tendenza durante il riposo a riprendere la posizione iniziale del germoglio, ad esempio, oppure la propensione al sonno in giovane età, sono tratti comportamentali che il mondo vegetale condivide con il mondo animale. Il botanico Stefano Mancuso, nella sua introduzione al Sonno delle piante afferma che “le osservazioni svolte negli ultimi anni dai ricercatori internazionali nel campo della neurobiologia vegetale dimostrano che le piante sono organismi in grado di dormire”. Proprio come aveva ipotizzato Linneo.

Lettera sulla felicità
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Epicurus <341 a.C.-270 a.C.> - Epicurus <341 a.C.-270 a.C.> - Seneca, Lucius Annaeus <4 a.C.-65>

Lettera sulla felicità / Epicuro. La vita felice / Seneca ; introduzione di Giuseppe Dino Baldi

Giunti Barbèra, 2021

Abstract: Che cos'è la felicità? In una Lettera sulla felicità a Meneceo Epicuro sostiene che non c'è età per conoscere la felicità: non si è mai né troppo vecchi né troppo giovani per occuparsi del benessere dell'anima. Nella sua vita naturale l'uomo allontana da sé il dolore sia fisico che psichico e l'assenza di queste due cause porta al raggiungimento della felicità. Ma non è sufficiente: Epicuro sostiene che si deve provare piacere e quindi classifica i piaceri dividendoli in tre grandi categorie: i piaceri naturali e necessari; i piaceri naturali ma non del tutto necessari; i piaceri del tutto accessori. L'uomo ha anche delle necessità sovra-strutturate come l'ambizione a migliorarsi, a crescere intellettualmente, a primeggiare sugli altri. Per raggiungere questi obiettivi mette in campo tutta la sua passione e la sua anima e quando raggiunge l'obiettivo trova un appagamento di felicità proprio dell'intelletto. In questa breve lettera, Epicuro ci insegna cosa serve per essere felici, e cosa invece ostacola il raggiungimento della felicità.

La guerra civile
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Caesar, Gaius Iulius <102/100 a.C.-44 a.C.>

La guerra civile / Gaio Giulio Cesare ; traduzione di Antonio La Penna ; introduzione di Adriano Pennacini ; prefazione di Roberto Andreotti ; note storico-critiche di Dionigi Vottero

Torino : Einaudi, copyr. 2004

Abstract: Nei tre libri del De bello civili, Cesare racconta la guerra che devastò lo stato romano tra il 49 e il 48 a.C., dal passaggio del Rubicone fino alla tragica morte di Pompeo. Già Cicerone pensava che nessuno meglio di Cesare potesse scrivere la storia delle sue guerre. In effetti la sua prosa tersa, concisa ed efficace, priva di retorica e pregna di chiarezza di giudizio, ha contribuito non poco alla costruzione del mito di Giulio Cesare. Suo intento principale era quello di dimostrare come fosse stato forzato a ricorrere alle armi dagli avversari che, privandolo del potere nel 49, lo avevano di fatto esposto alle vendette dei nemici.

Eneide
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Vergilius Maro, Publius <70 a.C.-19 a.C.>

Eneide / Virgilio ; traduzione di Luca Canali ; commento di Ettore Paratore adattato da Marco Beck ; introduzione di Ettore Paratore

Mondadori libri, 2016

Lessico latino fondamentale
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Riganti, Elisabetta

Lessico latino fondamentale / Elisabetta Riganti

Bologna : Patron, 1989

Lettere a Lucilio
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Seneca, Lucius Annaeus <4 a.C.-65>

Lettere a Lucilio / Seneca ; introduzione di Luca Canali ; traduzione e note di Giuseppe Monti

[Milano : Rizzoli], copyr. 2009

Adelphoe
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Terentius Afer, Publius

Adelphoe ; Heautontimorumenos / Terenzio ; a cura di Lisa Piazzi

Milano : A. Mondadori, 2006

Abstract: Entrambe le commedie traggono il loro soggetto da opere di Menandro e negli intrecci sembrano non discostarsi dai canoni del genere: giovani innamorati, genitori che li contrastano, bambini perduti di cui si ritrovano le origini portando così al felice scioglimento finale. Ma tutta nuova è l'attenzione per la psicologia dei personaggi, indagata con finezza e con una lingua elegante e raffinata.

IL
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Castiglioni, Luigi <1882–1965>

IL : vocabolario della lingua latina : latino-italiano, italiano-latino / Luigi Castiglioni, Scevola Mariotti ; redatto con la collaborazione di A. Brambilla e G. Campagna

Torino : Loescher, 1966

La suocera
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Terentius Afer, Publius

La suocera / Publio Terenzio Afro ; introduzione, traduzione e note di Marina Cavalli

16. ed

[Milano : Rizzoli], 2005

Abstract: Publio Terenzio Afro, un liberto di origine africana, nacque a Cartagine intorno al 185 a.C. e fu portato a Roma come schiavo dal senatore Terenzio Lucano, che successivamente lo affrancò. Partecipò al clima di rinnovamento culturale promosso dal cosiddetto circolo degli Scipioni che diffondeva a Roma la cultura greca e favoriva un vivace dibattito che molto contribuì al processo di crescita della cultura e della società romana. Terenzio, pertanto, imprime ai personaggi delle sue fabulae (La donna di Andros, II punitore di se stesso, L'eunuco, La suocera, Formione, I fratelli) un carattere decisamente nuovo, in linea con gli ideali di humanitas auspicati per la società del futuro, e scava nelle loro emotività, mettendo in luce le risorse interiori e le debolezze, nel rispetto della persona e della dignità dell'individuo.

La brevità della vita
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Seneca, Lucius Annaeus <4 a.C.-65>

La brevità della vita / Lucio Anneo Seneca ; introduzione, traduzione e note di Alfonso Traina

Ed. riv. e aggiornata, 18. ed

[Milano : Rizzoli], 2004

Storia dei Longobardi
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Paulus Diaconus <circa 720-799>

Storia dei Longobardi / Paolo Diacono ; a cura di Lidia Capo

Milano : Fondazione Lorenzo Valla : A. Mondadori, 1992

Abstract: "Racconta Paolo Diacono che quando, nel 568, i Longobardi giunsero ai confini d'Italia, il loro sovrano Alboino salì su un monte, e di lassù contemplò il paese che gli si apriva davanti, come Mosè aveva fatto per la terra promessa. Era l'inizio di una dominazione destinata a durare due secoli, che avrebbe fatto di una gente barbarica un popolo romanizzato, pur nella persistente coscienza della propria identità nazionale. Di questa straordinaria avventura storica abbiamo testimonianza nell'opera di uno dei più autorevoli intellettuali dell'età longobarda, Paolo Diacono, nato a Cividale del Friuli tra il 710 e il 720. Cancelliere di corte, rapido assimilatore della cultura latina, Paolo seguì le vicende dell'ultima monarchia longobarda e fu consigliere culturale dell'ultima figlia del re Desiderio, Adelperga, andata sposa al duca di Benevento. Dopo la sconfitta di Desiderio ad opera di Carlo Magno, che lo accolse per qualche tempo alla sua corte, Paolo si ritirò nel cenobio di Montecassino, dove compose la sua opera estrema, la ""Storia dei Longobardi"", cui è soprattutto affidata la sua fama. Nel tratteggiare la vicenda del suo popolo, dall'origine scandinava e mitica fino allo sviluppo della potenza in Italia, Paolo mostra orgogliosa consapevolezza del ruolo da esso svolto nella storia. I Longobardi gli appaiono i veri eredi della civiltà classica e cristiana: e le figure dei loro re campeggiano suggestive sullo sfondo di un racconto che al respiro epico alterna l'evocazione di un antico patrimonio di costumi, consuetudini, leggende.