Roth, Joseph <1894-1939>

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Autodafé dello spirito
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Roth, Joseph <1894-1939>

Autodafé dello spirito / Joseph Roth ; a cura di Susi Aigner

Castelvecchi, 2013

Abstract: Autodafé dello spirito è la testimonianza dell'impegno civile e politico di Joseph Roth durante gli anni dell'esilio, dal 1933 al 1939. È il grido d'allarme di un'intellettuale che non vuole cedere alla follia criminale che lo circonda, ma vede chiaramente il baratro verso il quale la Germani nazista sta trascinando l'Europa. Attraverso questi articoli, alcuni dei quali tradotti per la prima volta in italiano, possiamo ricostruire le urgenze e gli sviluppi del pensiero dello scrittore: il suo scivolare dall'iniziale socialismo verso posizioni monarchiche (ma sempre in chiave antifascista), la rivendicazione dell'erranza ebraica (contrapposta al sionismo e alla ricerca di una patria geografica), la difesa dei valori umanistici della cultura europea. Mentre descrive i roghi di libri, l'abbrutimento della propaganda e le colpevoli esitazioni delle democrazie, la scrittura di Roth oscilla tra il sarcasmo, la disperazione e improvvisi slanci di speranza, ma la sua visione rimane lucida fino alla fine. Fino all'ultimo articolo, pubblicato il giorno prima del ricovero in ospedale, dove l'ombra dei campi di concentramento invade il simulacro svuotato di senso della cultura tedesca: La quercia di Goethe a Buchenwald.

La cripta dei cappuccini
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Roth, Joseph <1894-1939>

La cripta dei cappuccini / Joseph Roth ; a cura di Giulio Schiavoni

BUR, 2013

Abstract: La giusta e inevitabile fine dei padri è una eclissi totale: con lo sfacelo dell'impero svanisce ogni rapporto umano e nascono i totalitarismi di ogni genere denunciati da Roth. (Claudio Magris). Nel 1938, mentre la Germania nazista annuncia l'annessione dell'Austria, Joseph Roth, esule a Parigi, termina la scrittura della Cripta dei cappuccini, il suo ultimo lavoro. Il tracollo definitivo della patria, al quale assiste sgomento, gli fa comporre tasselli di questo mosaico intenso e doloroso, che esplora l'inabissarsi di quel mondo danubiano in cui coesistevano l'impero absburgico e la civiltà ebraica dell'Europa orientale. Così la storia della famiglia Trotta, già narrata nella Marcia di Radetzky, di cui questo romanzo rappresenta il seguito, si snoda attraverso le vicende di Francesco Ferdinando, che, travolto dai propri fallimenti, guarda alla vecchia monarchia in cerca di tracce e di verità che giovino al destino dei sopravvissuti. Ma l'esito sarà drammatico, carico di trepidante amarezza davanti al baratro da cui l'Europa e le libertà democratiche stanno per essere inghiottite.

Hotel Savoy
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Roth, Joseph <1894-1939>

Hotel Savoy / Joseph Roth ; a cura di Marco Rispoli

Marsilio, 2013

Abstract: Giunto alle soglie del mondo occidentale, dopo aver vagato come reduce nella Russia della rivoluzione, Gabriel Dan soggiorna in un albergo dove si incrociano le travagliate vite di uomini e donne naufraghi del loro tempo, uniti dal comune desiderio di riprendere il proprio cammino e di ritrovare una casa. Metafora di una condizione di universale precarietà, segnata dall'assenza di Dio, l'Hotel Savoy è così un microcosmo esemplare, un caleidoscopio in cui si rimescolano continuamente i variopinti frammenti dell'esistenza: tragici, grotteschi, festosi. In quest'epica del non-ritorno, permeata da un'acutissima nostalgia, l'eroe del romanzo imparerà a leggere negli altri e in se stesso. Apparso per la prima volta nel 1924, questo romanzo, ormai considerato un classico della letteratura, è la seconda prova narrativa di Joseph Roth e segna il suo approdo a una piena maturità stilistica.

I magnifici 7 capolavori della letteratura tedesca
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Kafka, Franz <1883-1924> - Goethe, Johann Wolfgang von <1749-1832> - Roth, Joseph <1894-1939> - Musil, Robert <1880-1942> - Zweig, Stefan <1881-1942> - Schnitzler, Arthur <1862-1931> - Hoffmann, E. T. A. <1776-1822>

I magnifici 7 capolavori della letteratura tedesca

Newton Compton, 2013

Abstract: In questo volume sono raccolti sette gioielli della letteratura tedesca. Sette opere in cui la creatività letteraria ha toccato i suoi vertici. Si parte con Goethe e I dolori del giovane Werther, romanzo epistolare simbolo dello Sturm und Drang, che anticipa temi propri del romanticismo tedesco, in cui si entra appieno, con Gli elisir del diavolo di Hoffmann, matura rappresentazione della catastrofe che minaccia l'individuo se abbandona le certezze illuministe. Si prosegue con II processo di Kafka, storia dai tratti surreali in cui un impiegato, Josef K., viene accusato, arrestato e processato per motivi che nessuno vuole rivelargli. Nel suo capolavoro La Marcia di Radetzky, Roth dà vita a un affresco di rara forza narrativa, in cui le vicende storiche dell'Impero austro-ungarico si intrecciano a quelle umane di una famiglia fedele sostenitrice dell'imperatore. Sempre all'interno della crisi della società mitteleuropea si iscrive I turbamenti del giovane Tòrless di Musil, storia dei tormenti e delle scoperte che accompagnano il superamento dell'adolescenza di uno studente e dei suoi compagni di collegio. Concludono il volume Novella degli scacchi, capolavoro dell'austriaco Stefan Zweig, le cui opere furono bruciate nei roghi nazisti, e Doppio sogno di Schnitzler, quasi una favola in bilico tra sogno e realtà, resa celebre dal film di Kubrick Eyes Wide Shut.

L'incantatore e altre prose
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Roth, Joseph <1894-1939>

L'incantatore e altre prose / Joseph Roth ; a cura di Claudia Ciardi ; traduzione di Claudia Ciardi e Katharina Majer

Via del vento, 2013

La quarta Italia
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Roth, Joseph <1894-1939>

La quarta Italia / Joseph Roth ; a cura di Susi Aigner

Castelvecchi, 2013

Abstract: Nell'autunno del 1928, Joseph Roth è in Italia, inviato dal quotidiano Frankfurter Zeitung per raccontare ai lettori tedeschi il Paese di Mussolini. I suoi reportage, raccolti in seguito sotto il titolo La quarta Italia, sono un piccolo capolavoro di giornalismo letterario, in perfetto e singolare equilibrio tra ironia e profonda inquietudine. Roth racconta la mancanza di senso del ridicolo nei rituali nel nazionalismo, il pervasivo culto della personalità del Duce, il clima di delazione e lo stato di polizia, l'asservimento della stampa e la censura, le sotterranee forme di opposizione. Il suo sguardo si sofferma sui particolari - l'abbigliamento di una camicia nera o l'ambigua gentilezza del portiere d'albergo che lo spia - e adotta un tono leggero, a tratti umoristico, dietro il quale però lascia emergere, sempre più netto, il grido di allarme. Nella chiave di un pessimismo non ancora disperato, Joseph Roth ci consegna così una lucida e impietosa testimonianza sull'Italia del Ventennio.

Joseph Roth
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Freschi, Marino <1942->

Joseph Roth / Marino Freschi

Liguori, 2013

Abstract: Il saggio fornisce un'esauriente introduzione alla vita e all'opera di Roth, sulla scia di una lettura attenta alle recenti suggestioni, incentrate sul complesso e intrigante rapporto dello scrittore ebreo galiziano con il sionismo, da lui criticato in nome del primato spirituale dell'ebraismo della diaspora. Ampio spazio è anche riservato all'attualissima riflessione rothiana sulla figura del nomade quale destino estremo dell'uomo contemporaneo, sempre più libero da radici e da atavici condizionamenti e sempre più angosciato per una libertà che non sa tradursi in progetto. La stessa trasfigurazione narrativa, cui sottopone la sua biografia, scaturisce dalla tragedia del suo tempo, per lui culminata con l'esilio e con la sua morte drammatica, provocata dallo scontro col nazionalsocialismo, giudicato da Roth come il male assoluto. Come Hesse, Roth ha incontrato un immenso successo di pubblico, ma una cauta accettazione da parte della critica, eppure lo scrittore ha tutti i titoli per essere considerato uno dei massimi autori del '900 per la sua straordinaria percezione della crisi del mondo moderno - che è ancora il nostro mondo -, per le sue possenti metafore e per la sua utopia, regressiva e struggentemente nostalgica. Ciò che Roth comunica è l'assoluta sincerità del momento. È come se da quel tavolino da caffè, dove amava rifugiarsi per scrivere, si sprigionasse disperata la voce autentica della letteratura nella modernità.