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La portalettere Francesca Giannone
Un animale selvaggio Joël Dicker
Come l'arancio amaro Milena Palminteri
Domani, domani Francesca Giannone
Il treno dei bambini Viola Ardone
Cuore nero Silvia Avallone
Oliva Denaro Viola Ardone
Il canto dei cuori ribelli Thrity Umrigar
La ragazza nascosta Lucinda Riley
Lui, lei e il paradiso Sveva Casati Modignani
Tatà Valérie Perrin
Il canto dei cuori ribelli Thrity Umrigar
Come l'arancio amaro Milena Palminteri
Domani, domani Francesca Giannone
Il Dio dei nostri padri Aldo Cazzullo
La casa dei silenzi romanzo di Donato Carrisi
Lui, lei e il paradiso Sveva Casati Modignani
Tutta la vita che resta Roberta Recchia
La ragazza nascosta Lucinda Riley
Risplendo non brucio romanzo di Ilaria Tuti
L'illusione non è solo a teatro, e non ce la creano solo gli attori: a volte siamo attori e spettatori di noi stessi, per noi stessi.
Questo è un libro ruffiano. Racconta la storia di un bracconiere che uccide la madre di un piccolo camoscio, costringendolo a svezzarsi da solo, crescendo lontano da un gruppo di riferimento e nell'anarchia più totale, Ma facendo di lui un esemplare unico per stazza, furbizia, e istinto di sopravvivenza. Ricongiungendosi ai suoi simili, diventa senza troppi problemi il capogruppo e godrà dei diritti che spettano al re. E il nostro re camoscio crescerà e invecchierà senza dimenticare il vecchio bracconiere. Ne riconoscerà la sua presenza e il suo odore. L'odore che ognuno di noi si porta appresso inconsapevolmente. E qui la storia diventa ruffiana. Entrambi, il re e il vecchio, sentono che sono giunti al capolinea: il passo diventa malfermo, il senso dell'equilibrio cala. Tutti segni che per entrambi significano che la fine è imminente. E qui si recita l'ultimo atto, lo scontro finale.
Dove entrano in gioco il perdono, la tenacia e la stronzaggine.
70 pagine in puro stile Erri de Luca, con quella prosa quasi sgrammatica che però ti avvicina ai protagonisti, seduti su sedie impagliate e un bicchier di vino appoggiato sul tavolo.
Chiosa: ho abitato una decina di anni a pochi km da Gardone Val Trompia, terra di cacciatori di uccelli con ogni metodo violento: fucile, archetti, reti. Pare che il 98% degli uomini praticasse quel cosiddetto sport. Me ne andavo in giro con affissi sulla macchina adesivi della LIPU, della LAC. Speravo in una rissa ma non successe mai nulla. Qualcuno disse che i non cacciatori erano sprovvisti dei... Tutto qui.
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