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LuoghInteriori, 2024
نبذة مختصرة: Uscire per strada con la paura di non tornare più a casa. Guardare con sospetto gli amici, i familiari, i vicini di casa. Sentirsi soli, abbandonati da uno Stato che non può o non vuole intervenire. Questi sono gli obiettivi della strategia della tensione, che mira a distruggere le certezze del popolo per sconvolgere l’assetto politico di una nazione. Un disegno oscuro e crudele che, però, non è fatto soltanto di menti sanguinarie e criminali: c’è bisogno di esecutori, uomini e donne inconsapevoli, ma pericolosamente obbedienti. Goffredo è un ragazzo di appena 18 anni, che condivide ideali di estrema destra con il suo gruppo di amici, ma disapprova e rifiuta ogni tipo di violenza. Un tragico inganno, però, lo porterà a tradire i suoi ideali e causare morte, sofferenza e dolore. È così, tramite persone ingenue e buone, ma troppo fragili per rifiutare gli ordini dei superiori, che esplodono le bombe: nel rumore assordante dello scoppio, nel silenzio assurdo e angosciante che arriva subito dopo, trionfa la banalità del male
15 May 2025 إلى ال 10:56
«Adesso si trovava lì, coinvolto in qualche cosa di ignoto e di imprevedibile, per realizzare qualcosa, non sapeva bene di quale contenuto, che probabilmente non corrispondeva minimamente ai suoi pensieri e alle sue aspirazioni. Tutto questo, per la stupida idea di continuare ad avere un ruolo nell’ambiente sociale di cui faceva parte, che non lo costringesse a sputarsi addosso quando si guardava allo specchio.»
(Roberto Di Martino, “La strage di Piazzale delle Pannocchie”, p. 76)
Provincia di Brescia, primi anni 70. Goffredo è un diciottenne riservato e insicuro che, più che altro per potersi sentire parte di un collettivo, nel tempo libero frequenta un gruppo di coetanei di estrema destra. Sono i tumultuosi anni dei terrorismi politici, delle bombe e dei sequestri, in cui anche solo intrattenersi con dei giovani che sbandierano slogan neofascisti e si limitano a fare a botte coi rossi può avere gravi conseguenze. Anche per uno come Goffredo, che nonostante le sue frequentazioni si dichiara fermamente contrario a qualsiasi forma di violenza. Qualcuno che nella gerarchia dell’eversione nera sta molto più in alto del suo gruppuscolo di amici ha infatti messo gli occhi su di lui, convinto che la sua indole remissiva lo renda l’individuo perfetto a cui affidare un’atroce missione. Goffredo si ritroverà quindi presto invischiato in una trama ben più grande di lui, che stravolgerà per sempre la sua pacata esistenza e lo porterà a macchiarsi di un delitto terribile.
Con il romanzo “La strage di Piazzale delle Pannocchie” (LuoghInteriori, 2024), lo scrittore e magistrato Roberto Di Martino, ligure per nascita e bresciano d’adozione, ricostruisce, attraverso la coinvolgente vicenda del suo giovane protagonista, un verosimile attentato di matrice neofascista nel Nord Italia degli anni settanta. In ogni pagina, l’autore trasfonde la sua profonda conoscenza dei metodi e dell’organizzazione dell’eversione nera, maturata seguendo diversi processi per terrorismo, in particolare quello per la strage di piazza Loggia a Brescia del 28 maggio 1974.
Il suo è un libro duro e potente, confezionato con una scrittura asciutta che, restituendo le atmosfere dell’Italia degli anni di piombo, ripercorre un tragico capitolo del passato del nostro paese e fornisce al contempo importanti spunti di riflessione per leggere le ombre del presente.
La recensione completa la trovate qui: https://www.bresciasilegge.it/roberto-di-martino-piazzale-delle-pannocchie/
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