Raimondo Romaioli

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Lo scudo di Talos - Valerio Massimo Manfredi

Di questo ADATTAMENTO a FUMETTI del romanzo di Manfredi mi ha colpito la qualità eccellente dei disegni di Alessio Fortunato che richiama in maniera evidente il tratto e la cifra compositiva del grande Maestro Sergio Toppi. La sceneggiatura invece presenta passaggi un po' troppo bruschi e salti temporali che renderebbero necessario l'uso di Cartigli Esplicativi. Essi invece sono pressoché assenti, per cui chi non avesse già letto in precedenza il romanzo (come nel mio caso) potrebbe trovarsi in difficoltà nel seguire e comprendere appieno la storia. Per questo motivo non posso assegnare le 5 stelle.

Il fiocco - Bertrand Santini, Laurent Gapaillard

Alcuni libri sono letteralmente da incorniciare e in questo caso di cornici ne servono parecchie, una per ogni illustrazione.
Devono essere però delle gran belle cornici, tali da poter ospitare Doré o persino Dürer.

Ho atteso per 6 anni che Santini e Gapaillard tonassero alla carica dopo "Lo Yark" ... e non è stato invano !

"Il fiocco" è da 5 stelle ma non gliele posso dare perché la versione italiana del testo è mal riuscita.
Ne risulta una lettura che incespica di continuo in "a capo" scriteriati e rime sparse un po' a caso.
Nulla da dire invece sulla qualità tipografica che nel caso di Ippocampo è sempre molto alta.

Per una bella anteprima "animata" pubblicata dalla casa editrice francese Gallimard Jeunesse consiglio il seguente
video:

https://www.youtube.com/watch?v=Y3FFMsZVN7U

Il viaggio - Peter van den Ende

Silent Book straordinario che percorre in bianco e nero la classica metafora del Viaggio.
Il talento visionario di Peter Van Den Ende ricorda in modo del tutto originale le invenzioni di Shaun Tan.

Ma ad impressionare più di tutto è la padronanza magistrale della tecnica dell'inchiostro a tratteggio, sfoggio in punta di pennino di trame vibranti che par si muovano.

Protagoniste assolute di questo virtuosismo sono le luci:
lucori, luminescenze, bagliori, aure, aurore, aloni luminosi, gradienti di luce e fari. E ancora luci piene e bui assoluti.

Interessante la scelta di usare la grafite solo per disegnare la barchetta che naviga in questo oceano di inchiostro conferendole una morbida distinzione grafica che ne accentua il risalto.

Queste tavole che entusiasmano gli estimatori del disegno non possono lasciare indifferente nemmeno il più distratto dei lettori.

Il monaco di Mokha - Dave Eggers

Narrazione piatta al limite del resoconto.

Racconta la storia vera di Mokhtar Alkhanshali il giovane intraprendente americano yemenita che riesce a riportare la qualità del caffè prodotto in Yemen ai fasti delle sue origini. Il caffè tostato come lo conosciamo oggi in effetti nasce in Yemen ma nel corso dei secoli l'apprezzamento nei suoi confronti aveva subito un completo declino.

Il libro però non riesce ad essere avvincente nemmeno nelle parti che riportano la roccambolesca impresa di uscire dallo Yemen con 100 kg di chicchi di caffè ancora da tostare nel bel mezzo del fuoco incrociato tra Arabia Saudita e ribelli Houthi.

Chi è interessato alla storia del caffè può leggerne un riassunto apprezzabile ma nulla che non si possa trovare su Wikipedia.

Mignolina - illustrazioni di Marco Mazzoni

A metà strada tra le cromie oniriche dell'Alice di Arthur Rackham e la figura elegantemente raffinata dei preraffaelliti c'è un giovane e talentuosissimo artista italiano che si chiama Marco Mazzoni.

Più noto all'estero che in patria è qui protagonista dell'ennesima "fuga di pennelli" (o di matite colorate nel suo caso) in quanto ci sono voluti i francesi di Éditions Albin Michel perchè si prestasse per la prima volta all'illustrazione con questa sua Mignolina.

A mio parere la riedizione di un qualsiasi classico della Fiaba assume un senso solo se a far la differenza c'è il valore aggiunto portato dall'illustratore, come accade ne "Il segreto dell'usignolo" di Carll Cneut o recentemente ne "Il Bosco Addormentato" della Dautremer oppure ancora ne "Le più belle favole delle Mille e una notte" grazie alle tavole meravigliose di Olga Dugina.

In quest' opera il valore aggiunto da Mazzoni è altissimo ... e non si tratta solo di capacità tecnica ma prima di tutto di Poetica ...

... e a proposito di tecnica, se vi va di constatare come la padroneggi guardate un po' qua:

https://www.youtube.com/watch?v=S-HhkCDrYP0

R: Maschio bianco etero - John Niven

Irriverentemente intelligente. Spesso grassamente comico e d'un tratto sorprendentemente drammatico.

Se il linguaggio scurrile non fa per voi dovrete rassegnarvi a non leggere alcuno dei suoi libri
perché Niven ne ha fatto una sorta di marchio di fabbrica.

Anche in questo romanzo in effetti la raccolta di coloriture linguistiche potrebbe tranquillamente andare
ad arricchire il prontuario lessicale d'ordinanza di qualsiasi scaricatore di porto.

Ma se andrete oltre scoprirete un autore colto, acuto, tanto impietoso quanto efficace, che riesce
a rendervi compassionevoli verso un personaggio amabilmente detestabile come Kennedy Marr.

Visto ? Non ho potuto fare a meno di aggiungere "amabilmente" !

Il ponte d'argilla - Markus Zusak

"Ho fatto un corso di lettura veloce e ho letto "Bridge of Clay" in 20 minuti. Parla di due che costruiscono un ponte."

Ho rubato questa battuta a Woody Allen perchè le altre che mi venivano in mente erano troppo ingenerose, per cui non dirò che

"Leggere questo libro è come attraversare il Frejus pedalando in triciclo: panorama monotono, faticosissimo e soprattutto non si vede mai la fine del Tunnel."

E nemmeno dirò che

"I tredici anni che Zusak ha impiegato per scrivere questo libro li si leggono tutti."

E dire che un'idea narrativa interessante ci sarebbe anche, ma è seppelita sotto una montagna di pagine di troppo, sviata da un eccessivo autocompiacimento nella ricerca di frasi ad effetto (che spesso sono anche buone lo riconosco, ma non bastano !) e da una snervante coltivazione dell'aspettativa che sposta continuamente in avanti l'accadere di un qualcosa di rivelatorio.

In proposito c'è un articolo comparso su The Washington Post lo scorso Ottobre 2018 che centra in pieno il punto debole del libro parlando di "una storia stravagantemente sovraingegnerizzata" in cui "the narrative feels jumbled merely to jack up suspense by endlessly postponing some essential revelation" ovvero la narrazione pare incasinata al solo scopo di aumentare la suspense posponendo senza fine delle rivelazioni essenziali. Il giornalista poi con una battuta degna del già citato Allen gioca con le parole del titolo asserendo: "I began to think of it as “Bridge of Delay” " cioè non Il Ponte di Clay ma Il Ponte del Rinvio.

https://www.washingtonpost.com/entertainment/books/bridge-of-clay-by-book-thief-author-markus-zusak-was-20-years-in-the-making/2018/10/09/0990e6dc-cbce-11e8-920f-dd52e1ae4570_story.html?noredirect=on&utm_term=.acece838f79c

Il lupo, la papera e il topo - scritto da Mac Barnett

Ohhhh ... finalmente la risposta definitiva alla domanda:
ma perchèccavolo i lupi ululano alla luna ?
La risposta sta in una strampalata simbiosi (che però funziona
alla perfezione) tra un lupo, una papera e un topo.

Belle le illustrazioni: "semplici", ruvide (come certune di Erlbruch) e dirette (vivrebbero anche senza il testo).
In quanto ai colori vale la massima "meno è meglio": pochi e accordatissimi.
Immagini schiette e solide, godono di grande equilibrio compositivo e ben si accompagnano al testo
breve e dinamico che intesse una trama umoristica adatta a bimbi sin dai 3/4 anni.

Ah ... dimenticavo ... il cacciatore ... c'è anche il cacciatore! E questo porta ad un altro quesito irrisolto:
ma perchèccavolo quando in una storia c'è un lupo una volta su due c'è anche un cacciatore (o comunque qualcuno che ce l'ha con lui) ?
Speriamo che nel prossimo loro libro Barnett e Klassen ci diano la risposta definitiva.

Il club dei padri estinti - Matt Haig

Il DELITTO PERFETTO

Se fossi Amleto farei leggere questo libro allo zio Claudio che morendone di noia appagherebbe la mia sete di vendetta.
Insospettabile e impunito, lascerei poi che la giustizia si accanisse su messer Matt Haig Rosenstern, unico indiziato d'un reato che non ha commesso ma reo d'aver fornito l'arma del delitto e scomodato i lettori con una storia sgangherata, personaggi privi di spessore, mancanza di tensione drammatica alcuna ed interminabili sequenze dialogiche (o)micidiali in cui prima di ogni battuta premette a turno “Io dissi ...” e “Lui disse ...” e poi ancora “Io dissi ...” - “Lui disse ...” - “Io dissi ...” e “Lui disse ...” ad libitum

The history of love - Nicole Krauss

It's a could-have-been-a-five-star book. Not a masterpiece, yet a very good reading.
Maybe I dropped the missing fifth star in retaliation as I feel like the author's driven my longing towards something I'll never be permitted to grasp. Something evaporated under my very eyes.
It happens I realized long before turning the last page that I was reading "The History of Love" by Nicole Krauss but the book I really wanted to read was 'The History of Love' by Leopold Gursky ... alas, as everyone who's read the former knows, the latter is both kissed by greater alluring prose and (here comes the alas part) utterly nonexisten.

Il volo di Osvaldo - Thomas Baas

Ottimo albo illustrato per il carattere vintage delle immagini e per l'equilibrio della narrazione.

Le belle illustrazioni rétro accompagnano con due soli colori (verde e rosso) una storia fresca e appassionante sull'amicizia e sull'amore.

Il Signor Osvaldo, solitamente compassato e abitudinario, si lancia in un viaggio avventuroso per ritrovare l'amico Pio-Pio che è scomparso dopo un "attacco" di malinconia. Una pianta speciale, acquistata in un negozio di stranezze esotiche, si rivelerà la chiave della sparizione dell'amico pennuto e al contempo sarà il ponte verso la felicità di entrami i protagonisti.

Nel guscio - Ian McEwan

Geniale e inconsueta riproposizione del Dramma
del grande Bardo con Amleto nelle "vesti" di un
feto prossimo alla nascita.

Al riparo, nel ventre materno, origlia e apprende dei piani
assassini dello zio in combutta con la madre.

Come potrà un non ancora nato attuare la sua vendetta ?

Chi ha apprezzato la staordinaria impostazione dei racconti
del bellissimo "The Daydreamer" deve assolutamente leggere questo
breve romanzo che sposta il punto di vista del narratore in un luogo
che si direbbe inaccessibile ... e McEwan riesce brillantemente a farlo.

Il tutto con una prosa elegante, a tratti molto scabrosa, che
strizza l'occhio con efficacia al modo shakespeariano.

Spero che la traduzione italiana ne sia all'altezza.

Monsieur Lazhar - un film di Philippe Falardeau

Ottimo film che con garbo, delicatezza e scevro di retorica melensa affronta il tema del lutto e del senso di colpa.
Eccellenti le prove d’esordio recitative dei giovani protagonisti (tra i quali la bravissima Sophie Nélisse che un paio di anni dopo impersonerà con grande efficacia la Ladra di libri di Zusak).
Il ritratto interiore del maestro Lazhar è un po’ meno marcato ma, come accade nella vita reale, è spesso più quello che si deve indovinare dell’altro di quanto non si intenda con chiarezza.

Lo Yark - Bertrand Santini, Laurent Gapaillard

Un libro da leggere sotto le coperte … con la pila … badando a non svegliare con le risa chi vi dorme accanto.

Lo Yark, orrido mostro truculentemente umoristico, narra di come si possa sfuggire alla “propria natura”.
Qual'è la sua nella fattispecie ? Divorare con gusto i bimbi … ma solo quelli buoni … quelli cattivi no ! Gli danno il mal di pancia !
Sì … è proprio un libretto scorretto e sopra le righe, che sfigura il volto di chi legge con smorfie decise … di raccapriccio per i genitori … di sgomento per i nonni … di puro irrefrenabile divertimento per i giovani lettori.

Ne avevo considerato l'acquisto come regalo di compleanno per il figlio novenne di una coppia di amici, ma desistetti dopo aver letto le prime due pagine … temevo di incorrere in un severo giudizio per la mia macabra e sconsiderata proposta di lettura.

Ora però, dopo averlo letto e testato su mio figlio, la mia cavia prediletta, non posso che consigliarlo nonostante il testo sia prodigo nel proporre locuzioni “sconvenienti” … in effetti, a ben vedere, nel racconto non v'è né più né meno che il vitale filo nero delle più tradizionali fiabe popolari, da Pollicino a Barbablù, rivisitato con un tono irridente e spiritoso che rende evidente omaggio a “Il mostro peloso”.
La sola differenza con le fiabe classiche, in cui i malvagi vengono sconfitti o annientati, è che qui alla fine di mostri non ne rimane alcuno.

La bella versione italiana in prosa “rimata” rende la lettura fresca e scorrevole, adatta anche a bambini un poco più piccini.

Le illustrazioni poi sono fantastiche, in perfetta simbiosi con il testo … a questi Santinì e Gapaillard, se continuano così, la premiata ditta Gaiman-Riddell non gli fa un baffo.

In breve “Lo Yark” è un libro tosto e brillante … e qui mi prendo la libertà di dire che è brillosto, visto che parliamo di gente che pensa sopra le righe.

p.s. Mio figlio ha poi deciso di comprarsi una copia de “Lo Yark” con i soldini del suo salvadanaio … che ragazzaccio !

Cartoline dalla terra di nessuno - Aidan Chambers

Romanzo di formazione a pieno titolo, così com’è indubbio il merito che gli è valso il prestigioso The Carnegie Medal nel 1999.

La “Scoperta” ne è forse il tratto fondamentale e Chambers la declina in molteplici forme intrecciantisi in una trama che sa essere avvincente quando il caso lo richiede, e che invece rallenta, aleggia quasi, ove sia il momento di tendere l’orecchio per sentir “crescere” i giovani protagonisti.

   La Scoperta della città di Amsterdam è il doppio metaforico della Scoperta di sé stesso che incalza il protagonista Jacob col succedersi ritmico di temi cruciali, incombenti sull’orizzonte nascente del suo passaggio all’età adulta. Temi che allo stesso tempo scuotono ed eccitano l’animo in trasformazione di Jacob e lo mettono a confronto con il valore della vita e del fine vita, con la forza travolgente dei sentimenti che va oltre l’espressione di una concezione rigidamente canonica della sessualità. E a far da filo conduttore è la Scoperta di un fatto insospettabile nel passato del nonno paterno, soldato inglese che vide i suoi ultimi giorni sul suolo olandese sul finire della seconda guerra mondiale.

   Il tutto è spiazzante e come scrive Ton, uno dei protagonisti, NIETS IN AMSTERDAM IS WAT HET LIJKT che in definitiva premonisce sul fatto che Niente nella vita è come sembra, e dunque tutto va scoperto.

   Con abile mestiere l’autore, graditissimo e intelligente “lettore” ad una conferenza dello scorso Novembre presso la Biblioteca di Rezzato, intesse e interlaccia due piani temporali che si sfiorano e alfine si fondono o meglio si rivelano fusi indissolubilmente, così come lo sono le storie di ogni Geertrui, di ogni Jacob e di ciascuno dei miliardi di persone che sono vissute e che vivranno, ognuna delle quali in un modo più o meno drammatico scopre ad un certo punto di essere l’unico ad essere in grado di vivere la propria Vita … per quanto l’impresa sembri sovrumana a tutta prima … e fors’anche dopo.

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